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9 settembre 2012

Cos'è la telemetria

Chi come me ha dedicato questa domenica pomeriggio a guardare il Gran Premio d'Italia, avrà sentito nominare più volte il termine telemetria, in riferimento al fatto che il muretto della Ferrari non era in grado di riceverla dalle auto in pista. Prima dell'inizio della mia carriera di uomo che sussurra alle macchine (in generale, non le automobili) avevo sempre pensato che la telemetria fosse un qualcosa di specifico delle corse automobilistiche e che il termine fosse utilizzato sono in quel contesto specifico.



E invece no. Nelle gare di F1, con telemetria si intende tutta quella famiglia di variabili, come la velocità, l'accelerazione, la temperatura dei pneumatici, il numero dei giri del motore e chi più ne ha più ne metta che descrivono lo stato dell'automobile. Questi dati vengono costantemente inviati attraverso un segnale radio verso una stazione di raccolta (il muretto) dove vengono decodificate e mostrate su degli indicatori o processate da appositi programmi di simulazione in modo da vedere come sta andando il giro corrente o la strategia di gara più in generale.

Anche se attualmente vietato dal regolamento di F1, il muretto potrebbe rispondere a questi messaggi inviando set di parametri di configurazione per la centralina del motore in modo da ottimizzare le prestazioni.

Più in generale, si parla di telemetria quando un sistema computerizzato dotato di una certa quantità di sensori, invia ad un dispositivo esterno (computer o database) tutti i valori registrati dai suoi sensori. Un caso piuttosto comune è quello dei PLC, ovvero dei computer industriali programmabili che altro non sono che un certo numero di relè, entrate e uscite analogiche o digitali che fanno eseguire operazioni alle apparecchiature che controllano. Pensate per esempio, ad un robot per la verniciatura industriale che deve muoversi nello spazio conoscendo la sua attuale posizione, deve azionare l'erogatore della vernice nella giusta quantità e così via. Tutte queste informazioni vengono processate localmente dal cervello digitale del robot per continuare nelle sue mansioni, ma potrebbero anche essere inviate ad un terminale dove un operatore umano controlla che tutto stia procedendo secondo il progetto.

Questa operazione di trasmissione è affidata alla Remote Terminal Unit (RTU) proprio per mettere in evidenza che si tratta di informazioni che vengono inviate ad un punto di osservazione al di fuori del sistema stesso e che non sono indispensabili per il buon funzionamento dell'apparato. Infatti l'auto di Massa continuava a funzionare esattamente come prima, anche quando il muretto non era in grado di ricevere la telemetria, ma i tecnici non possono suggerire al pilota come comportarsi in assenza di queste informazioni. La trasmissione dei dati può avvenire attraverso segnali elettrici su cavi, per esempio usando i protocolli RS-232, RS-485 o Ethernet, oppure attraverso segnali radio, proprio come avviene nel caso delle gare automobilistiche o nei sistemi di controllo dei razzi spaziali per cui non è possibile avere un cavo.

ps. mi piacerebbe aprire una nuova etichetta del blog: l'uomo che sussurrava alle macchine, visto che una buona parte del mio attuale lavoro riguarda proprio l'interfacciamento di strumenti di misura.

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6 commenti:

  1. La prima volta che ho sentito parlare di telemetria riguardava la geodesia... questa definizione mi era nuova.
    Si impara sempre!

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  2. ed è per questo che teniamo la mazzetta da 5 kg in laboratorio! Cmq ho studiato un po' e credo di aver capito perché quel simpatico mani-piedi non voleva parlare. Domani lo facciamo cantare!

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  3. non ti dico la prima volta che ho visto la finestra di configurazione del software di gestione di un PLC. Parlava di telemetria ed io avevo in mente solo le macchine da corsa.

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  4. la mitica mazzetta millesimale per gli interventi di precisione! :D

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  5. oggi faccio una foto e la pubblico. e poi abbiamo anche la chiave a pappagallo utilizzata come dissuasore!

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